Perché le persone non sfruttano il loro potenziale, ma restano nella zona di confort?

Già, perché?

Perché, se ogni persona è dotata di virtù e capacità proprie, molto spesso non le utilizza, ma preferisce rimanere nella “normalità”? Perché, spesso, la pulsione verso un’attività, ad esempio,  lavorativa non a tempo indeterminato o non “istituzionalizzata” (quindi, con la presenza in un ufficio), seppure eserciti un grande richiamo, viene tralasciata o soffocata?

La riposta risiede nella mancanza di responsabilità… e di coraggio.

Che c’entra la responsabilità, ti chiederai. Anzi, avere un impegno a tempo indeterminato, magari statale, quella sì che è una sicurezza, una scelta responsabile!

Ma ne siamo proprio sicuri?

Naturalmente, qui non si sta additando alcun tipo di lavoro come giusto o sbagliato, ma bisogna sempre tenere presente che fare quello che davvero sentiamo far parte di noi e che può essere un lavoro, un hobby o un’attività di volontariato – solo per fare qualche esempio – se esula dalla “normalità” attira il giudizio degli altri, spesso insostenibile per molte persone.

Inoltre, la scelta in sé è una responsabilità personale.

Infatti, molti giustificano l’accidia e l’”essere tiepidi” con il fatto che sia stato detto loro di “fare così”. Ad esempio: “Volevo fare il cantante, ma i miei genitori mi hanno imposto di continuare l’attività di famiglia”, “Avrei tanto voluto dedicare del tempo ad aiutare gli animali in difficoltà, ma (mi hanno detto che) devo lavorare e non ho tempo”, “Volevo fare amicizia con quella persona, ma (mi hanno detto che) non va bene per me”, etc… La verità è che queste sono scuse che nascondono la mancanza della prima virtù in assoluto, cioè il coraggio.

Quando manca il coraggio (e l’audacia), qualsiasi scelta autonoma è preclusa, si evita la responsabilità e, di conseguenza, anche lo sfruttare il proprio potenziale per compiere azioni che potrebbero portare a scontrarsi con la famiglia, gli amici, la società diventa impossibile.

Se hai deciso che tutto questo ti genera un disagio interiore e che la soluzione non è più sguazzare nei fondali della zona di confort, ma avventurarti verso il mare aperto e profondo, allora è arrivato il momento di lavorare sulle convinzioni limitanti che ti stanno trattenendo dallo svolgere le tue missioni di vita, impedendoti di essere coraggioso e responsabile.

Come fare? Ma con le discipline olistiche, naturalmente, e con il ThetaHealing® in particolare!

Se vuoi fare una seduta o sapere tutto sui corsi di questa fantastica pratica spirituale, contattami subito e sarà felice di mostrarti un mondo nuovo, nel quale ritrovare il vero te.

Gabriele

Beyond Yourself!

 

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