Ci viene detto spesso che la salute è un bene prezioso e che prendersene cura dovrebbe essere un’attività fondamentale di tutta la nostra vita.
Eppure conduciamo un’esistenza che la mette in pericolo ogni giorno, accettando di buon grado le regole imposte da una società che troppo spesso si occupa di curare il sintomo e non la causa dei nostri mali.
Negli ultimi anni la medicina ha fatto passi da gigante, debellando malattie apparentemente incurabili e migliorando l’aspettativa di vita di molta parte della popolazione mondiale.
Rimane tuttavia un cono d’ombra sulle modalità attraverso cui certe patologie si sviluppano, sul perché alcuni si ammalano ed altri no, su cosa determini certe guarigioni miracolose.
Diciamo pure che la scienza ha reso l’uomo più longevo, ma per invecchiare bene occorre possedere un insieme di conoscenze che permettano a ciascuno di ascoltare il proprio corpo, lavorare sulla propria anima, governare pensieri e comportamenti che possano aiutarlo a vivere in salute, ottenendo, tra le altre cose, di aggiungere felicità e saggezza agli anni.
Personalmente ho scelto di non accontentarmi.
Prima di qualunque cosa voglio conoscere il funzionamento dei meccanismi che mi fanno essere in un certo modo, per scegliere come prendermi cura di me stesso. Lo faccio da molti anni, a dispetto delle convinzioni che alimentano la nostra vita, il più delle volte false e limitanti, attraverso la tecnica del Thetahealing® di Vianna Stibal.
Non sarebbe il DNA a determinare la nostra vita e la nostra salute, bensì il nostro pensiero, che, negativo o positivo che sia, quando è in armonia con il subconscio, è in grado modificare il comportamento dei nostri stessi geni.
Ogni cellula del nostro corpo è un’entità intelligente, dotata di intenzionalità e scopo, in grado di sopravvivere autonomamente. Le sue funzioni sarebbero modellate dall’interazione con l’ambiente e non dal codice genetico. A svolgere la funzione di “cervello” della cellula sarebbe la membrana.
Alcuni test eseguiti sulla stessa hanno reso possibile scoprire che, privata della membrana, la cellula muore, esattamente come accadrebbe a noi se ci fosse asportato il cervello.
Tale scoperta ha permesso di elaborare teorie non sempre condivise dal mondo accademico, ciò nonostante importantissime e prese a riferimento da un gran numero di studiosi in tutto il mondo.
Non si tratta di coltivare semplicemente pensieri positivi. Chi vi dicesse che bastano quelli a curare il corpo direbbe una banalità sconcertante. Le ricerche spiegano chiaramente che occorre qualcosa in più del “pensiero positivo” per assumere il controllo del nostro corpo e della nostra vita e lo si può gestire attraverso gli inserimenti positivi che rendono veloce il cambiamento cellulare con il ThetaHealing®.